Incontri silenziosi
Adolescenza: tra bisogni e desideri
L’etimologia della parola incontro deriva dal latino incóntra, composto dal prefisso in e da contra =contro, dirimpetto, di fronte. L’incontro, quindi, è letteralmente un “trovarsi di fronte a qualcuno”. Quando due persone si incontrano, inizia una conoscenza basata su scambi in cui i due individui hanno la possibilità di esprimere le proprie opinioni e allo stesso tempo riconoscere delle somiglianze con l’Altro diverso da Sé cogliendone le differenze che definiscono l’unicità di quel particolare individuo. Ci si incontra tutta la vita ma a volte è difficile “trovarsi di fronte a qualcuno” che sta cambiando, mi riferisco al difficile incontro/scontro che avviene tra i genitori e i figli adolescenti. Kafka, nel suo libro “La Metamorfosi”, narra di un uomo Gregor Samsa che durante la notte subisce una trasformazione, si tramuta in un insetto. I genitori non possono vederlo, lui è rinchiuso in camera, solo la sorella minore si prende cura di lui. Dopo qualche settimana di isolamento, nascosto agli occhi dei suoi genitori, la madre vede per caso la sua immagine deforme e urla: “Oh mio Dio”, spalanca le braccia e sviene. Ma cosa sarebbe successo se la madre di Samsa lo avesse guardato e detto: “tu sei il mio Gregor”, è possibile che il mostro sarebbe scomparso e Gregor sarebbe tornato ad essere se stesso?
Questa storia rappresenta un esempio della paura profonda che ogni ragazzo sente di “non essere accettato” nel momento in cui si trova a vivere una fase critica della sua vita, la tanto attesa ma allo stesso tempo temuta adolescenza. È proprio in questa fase che il ragazzo ha bisogno di essere riconosciuto dai suoi genitori nella sua unicità nonostante all’apparenza assuma “sembianze diverse”. L’adolescenza è una delle tappe evolutive che maggiormente rimette in discussione l’equilibrio fisico e psichico che l’individuo ha raggiunto fino a quel momento. Si tratta di una “crisi”, ossia un momento transitorio di squilibrio e di rapidi cambiamenti che rimettono in questione l’equilibrio normale del soggetto. La sua evoluzione è aperta, variabile, legata sia a fattori interni che esterni al soggetto (Marcelli e Bracconier, 1998). Una crisi che accompagna la pubertà è inevitabile, anche auspicabile e importante nella costruzione del Sé. Lo sviluppo sessuale da un lato e le nuove aspirazioni e desideri che si modificano dall’altro, cambiano il rapporto relazionale ed emotivo che il soggetto ha avuto fino a quel momento con il suo ambiente e con sé stesso.
Anche la percezione dei propri genitori cambia, in quanto il ragazzo si trova ad attraversare la fase della separazione dal nucleo familiare che lo porta a disinvestire dalle figure genitoriali che fino a quel momento erano state idealizzate e vissute come punto di riferimento. Il processo per la conquista della “sua identità” comporta nuove identificazioni da cui poi scaturiscono le capacità di fare l’esperienza di nuove relazioni affettive, che si rivelano un sostegno, che influenzano e modificano l’immaginario e che lo spingono a vivere i propri desideri e a realizzare le sue aspettative. In questa fase, i genitori dovrebbero essere disposti a “incontrare” la nuova identità del figlio rimanendo dei punti di riferimento affettivi privi di quel carattere di onnipotenza che li contraddistingueva durante l’infanzia del ragazzo, per assumere quello di persone con pregi e difetti, alle quali poter ricorrere in ogni momento della vita. Affinchè ciò possa avvenire è necessario che vi sia un ambiente disponibile ad accettare le modificazioni dell’adolescente e che gli venga riconosciuto un “tempo” di adeguamento e accoglimento di tale trasformazione. In sostanza, citando Winnicott bisognerebbe “tener duro nel ruolo di sostegno, giocando sul tempo” ossia saper attendere, essere presente ma senza intervenire precocemente né mostrando un atteggiamento di passività. In questa fase è fondamentale ascoltare i bisogni del figlio in modo che possa trovare la sua dimensione.
Riferimenti bibliografici
- Goisis P. (2014), Costruire l’adolescenza. Tra immedesimazione e bisogni. Milano: Mimesis Edizioni.
- Baldassarre M. (2004), Disturbi di personalità e adolescenza. Roma: Borla
- Winnicott D.W. (1974), Gioco e realtà. Roma: A. Armando
Dott.ssa Nerina Pupillo
Psicologa clinica – Psicoterapeuta